Ostetricia
Ginecologo Dr. Luigi Cetta, fautore del Management della Gravidanza
Visita Ostetrica
Il Dottor Luigi Cetta, Medico Chirurgo – Ginecologo e Ostetrico, offre la sua esperienza e professionalità a tutte le pazienti del proprio studio a Roma Eur che necessitano di una visita specialistica o consulenza.
Ambito ostetrico: gravidanza over age, gravidanza a rischio, poliabortività, controllo del peso, ipertensione in gravidanza, parto vaginale, parto cesareo, assistenza al parto.
Gravidanza over 40
La voglia di maternità è un desiderio naturale, istintivo, fisiologico e biologico. È complesso e ingiusto negare ad una donna di diventare mamma. Sono sempre più avanti negli anni le italiane che decidono di avere il primo figlio, il 34,7% delle neomamme ha superato i 35 anni di età. Il desiderio di maternità è intimamente radicato nelle tradizioni socio popolari di tutte le civiltà e alle volte può diventare una scelta condizionante. Essere mamme deve essere considerato e rispettato in tutte le sue manifestazioni; la sua irrealizzazione può diventare un problema e per tale motivo occorre prestare la dovuta cautela e attenzione. La gravidanza nella donna è un percorso faticoso e alle volte può essere anche complicato. Se nel fisico vi è qualche debolezza nascosta, essa verrà manifestata in una condizione morbosa di malattia. Tutto questo avviene nella donna anche relativamente giovane ed è chiaro che il problema si possa amplificare nella donne più avanti nell’età, quando il passare del tempo tende ad indebolire il fisico che sotto l’impegno della gravidanza evidenzia con maggior intensità condizioni di sofferenza. Aumentano le patologie mediche ostetriche coinvolgenti gli apparati funzionali basilari, come il cardio circolatorio, emocoagulativo, epatico o renale. Il rischio alle volte può essere severo, sia per la madre che per il feto. Aumentano in sala parto le complicanze ostetriche come il distacco della placenta, patologie dell’impianto coriale (cioè della placenta), dell’unita vascolare materno fetale, patologie uterine come le gravi emorragie post partum. Il lavoro del medico ostetrico è delicato e alle volte anche complesso. Per tale motivo è consigliabile rivolgersi a professionisti specializzati in management ostetrico di secondo livello, che lavorino in centri parto in cui sia disponibile una adeguata assistenza ostetrica con reparto di terapia intensiva neonatale.
Il diabete in gravidanza
Lo squilibrio metabolico più regolare durante la gravidanza è il diabete gestazionale. Trattasi di una patologia da tenere sotto controllo quando la cartella clinica della paziente incinta è già nota e dunque la gestante è già sotto terapia. Il diabete è un ospite indesiderato quando insorge durante la gravidanza. Si tratta quindi di due forme differenti, entrambe con dei rischi per il nascituro. Il 10-15% delle gestanti può avere a che fare con questa problematica: la modalità di intervento cambia in base al fatto che la patologia sia precedente la gravidanza oppure sia una sua conseguenza.
Le forme di diabete pre-gestazionale
Lo squilibrio metabolico della gestante può rappresentare un pericolo già dal concepimento: nel caso di paziente affetta da diabete pre-gestazionale è fondamentale programmare la gravidanza per definire la terapia più indicata. I rischi a cui il feto può andare incontro, se la glicemia della mamma non è tenuta entro valori di sicurezza nel periodo a cavallo del concepimento, sono abortività e malformazioni.
Le forme di diabete gestazionale
In questo caso l’allerta va tenuta durante la seconda metà della gravidanza: l’azione del diabete è dovuta ad ormoni secreti della placenta, il cui effetto diviene rilevante intorno alla 24esima-28esima settimana di gestazione, periodo durante il quale si attivano di solito i programmi di screening. Se non trattato in tempo, il diabete può determinare una crescita sproporzionata del bambino: ciò avviene perchè il sangue iperglicemico della madre può interferire con il metabolismo del feto, andando a favorire l’accrescimento degli organi addominali. In questo caso la conseguenza potrebbe essere il verificarsi di una sproporzione tra il tronco e la testa, situazione difficilmente gestibile durante il parto senza ricorrere al cesareo. Ulteriori rischi per il nascituro possono essere: ipoglicemia e ipocalcemia post nascita, ittero, lenta maturazione dei polmoni.
Quali sono gli strumenti per prevenire eventuali complicanze?
Sicuramente l’autocontrollo domiciliare quotidiano della glicemia, visite ed esami del sangue ogni 15 giorni, ecografie per valutare la crescita fetale ed una terapia insulinica che va intensificata determinano un percorso basato sull’esperienza.
Ipertensione in gravidanza
Esistono 2 tipologie di ipertensione in gravidanza: l’ipertensione cronica e l’ipertensione gestazionale, cioè indotta dalla gravidanza.
Ipertensione cronica
Trattasi di una patologia preesistente alla gravidanza, per cui la donna è già sottoposta generalmente a terapia farmacologica. Compito del ginecologo è valutare se la terapia può essere portata avanti anche durante la gravidanza (generalmente si), o sostituirla se potenzialmente dannosa per il feto. L’ipertensione cronica non si risolve dopo il parto. È fondamentale intensificare i controlli prenatali, le ecografie per monitorare la crescita del feto, il cui benessere va controllato contando i movimenti fetali e sottoponendosi a tracciati cardiotocografici già da circa la 30° settimana di gravidanza; per evitare possibili complicanze il parto dovrebbe avvenire entro la 40° settimana di gravidanza, talvolta può essere necessario ricorrere al parto cesareo.
Ipertensione gestazionale
Chiamata anche “preeclampsia”, compare dopo la 20° settimana di gravidanza, può coinvolgere i reni con perdita di proteine nelle urine, scompare dopo il parto. I fattori di rischio per lo sviluppo dell’ipertensione gestazionale sono poco specifici: l’aver contratto uno stato preeclamptico in una precedente gravidanza, la gravidanza gemellare, l’essere affetti da malattie renali, il diabete, l’età superiore a 40 anni. La sua gravità può presentarsi in maniera crescente, può essere individuata attraverso controlli della pressione mensili (il ginecologo consiglierà di controllare la pressione con regolarità anche a casa, possibilmente sempre alla stessa ora). Anche l’aumento del peso corporeo va monitorato con regolarità. Il ginecologo richiederà anche l’esame delle urine per verificarne la presenza di proteine.
Perché l’ipertensione è pericolosa in gravidanza?
- può danneggiare vari organi (reni, fegato, cervello, occhi)
- può indebolire il cuore
- può provocare un edema polmonare
- può complicarsi in una sindrome chiamata HELLP, in cui si ha aumento delle transaminasi epatiche, diminuzione delle piastrine e
- rottura dei globuli rossi
- può portare al consumo dei fattori della coagulazione, generando gravi emorragie al momento del parto,
- in casi estremi, può provocare convulsioni che possono essere così gravi da causare a morte materna
Gravidanza a rischio
Un bravo ginecologo che si occupa di riproduzione, non può non essere un attento ostetrico. Seguire la vita riproduttiva consente ad una coppia ad avere un bambino. Il management della gravidanza chiude un lungo percorso che parte dalla ricerca del fatidico test positivo fino al momento del parto. Il percorso si conclude felicemente e con soddisfazione con il parto e il bimbo a casa. Per tale ragione io ho sviluppato e applicato la mia professione anche alla gravidanza. La gravidanza è definita “gravidanza a rischio quando esistono condizioni patologiche reali o potenziali (fattori di rischio) che possono compromettere la salute o la vita della madre, del feto o di entrambi.
Le Cause della Gravidanza a Rischio
Le cause primarie
Le cause primarie sono quelle che esistono prima ancora della fecondazione, e si dividono a loro volta in locali (correlati all’apparato genitale e alle gravidanze esistenti) e generali (correlati alla restante parte dell’organismo).
Le cause locali
- Isterotomie pregresse
- Stenosi pelvica
- Incontinenza cervico-istmica
- Retroversione e malformazioni uterine
- Mioma uterino
- Cistoma ovarico
- Flogosi e infezioni genitali
- Aborti e parti prematuri pregressi
- Gravidanze protratte pregresse
- Pregressa mortalità perinatale
Le cause generali
- Età < 17 anni o > 35 anni
- Primiparità attempata o grande pluriparità
- Rh negativo
- Cardiopatie
- Ipertensione
- Empatie
- Epatopatie
- Nefropatie
- Malattie endocrine e metaboliche (diabete, obesità, ecc.)
- Malattie infettive
- Malattie ereditarie
- Malattie autoimmuni
- Infezioni delle vie urinarie
- Neoplasie
- Deficit nutrizionale
Le cause secondarie
Le cause secondarie rappresentano delle complicazioni che si manifestano nel corso della gravidanza:
- Anomalie dell’annidamento dell’uovo
- Assunzione di farmaci, droghe, alcool, fumo
- Minaccia d’aborto
- Esposizione ad agenti nocivi
- Virosi del I trimestre
- Malformazioni fetali
- Gestosi del I e del III trimestre
- Gravidanza gemellare
- Parto pretermine
- Gravidanza protratta
- Macrosomia fetale
- Deficit di accrescimento fetale
- Polidramnios e oligoidramnios
- Placenta previa
- Insufficienza placentare
- Ipossia fetale
- Presentazioni anomale
- Distonie del parto.
Dott. Luigi Cetta Ginecologo
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