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Anche in assenza di particolari problemi o sintomi, ogni donna dovrebbe sottoporsi regolarmente una volta all’anno ad una visita ginecologica.

La visita ginecologica consente di prevenire molti disturbi relativi alla sfera ginecologica e verificare, ad esempio, che il ciclo mestruale sia regolare o se siano presenti infezioni batteriche o fungine (tra le più comuni Candida e Trichomonas), particolarmente frequenti tra le donne con una vita sessuale attiva. La figura più idonea alla quale chiedere consigli e delucidazioni in merito a contraccezione, gravidanza, menopausa, eventuali patologie oncologiche, è senza dubbio il Ginecologo.

In merito alla prevenzione oncologica, in base alla storia familiare, il Ginecologo può stabilire il rischio individuale della comparsa di un tumore e programmare di conseguenza un calendario degli esami di routine a cui sottoporsi con regolarità.

A tutte le donne fin dall’inizio dell’attività sessuale, e comunque non oltre i 21 anni di età, fino ai 64 anni, viene proposto il Pap test: l’esame di screening può essere eseguito anche nelle donne vergini (esistono forme rare, ma possibili, di tumore della cervice uterina che non dipendono dal virus dell’HPV, trasmesso sessualmente). Il test va ripetuto una volta ogni tre anni, a meno che l’esame non presenti anomalie che richiedano un controllo annuale.

Il Pap test ha lo scopo di evidenziare eventuali alterazioni precoci delle cellule della cervice uterina in modo da prevenire lo sviluppo di un vero e proprio carcinoma del collo dell’utero. Insieme al Pap test è necessario eseguire un tampone vaginale per individuare eventuali infezioni o infiammazioni, anche banali, come la Candida. È opportuno ricordare che è possibile eseguire un tampone vaginale anche senza Pap test: in questo caso la visita ginecologica risulta anche meno fastidiosa e meno costosa.

Il Pap test è un esame semplice, a basso contenuto tecnologico: nonostante questo, in Italia 8 donne su 10 si sottopongono a questo esame nel Centro-Nord e solo 6 su 10 nel Sud e nelle Isole: sarebbe opportuno colmare rapidamente questo divario. 

Uno dei principali fattori di rischio per il tumore della cervice è l’infezione da HPV, il Papilloma virus umano, che viene trasmesso attraverso i rapporti sessuali.  Il vaccino è in grado di garantire protezione dai ceppi virali più aggressivi, che corrispondono al 70% dei tumori della cervice: il vaccino è fortemente raccomandato e offerto gratuitamente dal Sistema sanitario nazionale alle ragazze all’età di 12 anni.

Nella maggior parte dei casi le cellule che possono dare origine al tumore della cervice non provocano nell’immediato la comparsa del cancro vero e proprio, ma causano la formazione delle lesioni precancerose, che, se lasciate progredire nel tempo in assenza di visite ginecologiche regolari, possono generare la forma tumorale, o anche regredire spontaneamente. La prevenzione della formazione di tali lesioni, o la piagnosi e cura precoci, consente di ridurre in maniera drastica e quasi di eliminare la formazione del tumore della cervice.

Negli ultimi anni è entrato in commercio anche un test finalizzato ad individuare la presenza del DNA dell’HPV nelle cellule del collo dell’utero. Attraverso un tampone della cervice uterina, proprio come nel Pap test, viene prelevato il  materiale su cui eseguire il test.

Dottor Luigi Cetta

Tel: 06.59290116

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