Ostetricia
Ginecologo Dr. Luigi Cetta, fautore del Management della Gravidanza
Test del DNA Fetale
Attualmente la diagnosi prenatale prevede diverse opzioni:
- diagnosi invasive con rischio di aborto (amniocentesi e villocentesi)
- test del DNA Fetale privo di rischi per la mamma e per il feto
All’interno del percorso gravidanza con il Dottor Luigi Cetta è previsto il test del DNA fetale con o senza ecografia propedeutica.
L’American College of Obstetricians and Gynecologists raccomanda a tutte le gestanti di sottoporsi ad un test di diagnosi prenatale indipendentemente dalla loro età.
Nel corso della gravidanza circolano frammenti di DNA fetale nel sangue della madre.
Il test del DNA fetale ci consente di analizzare il DNA del feto nel sangue materno per valutare il rischio di sindrome di Down e di altre due patologie genetiche (sindrome di Edwards e sindrome di Patau). Il test verifica anche i cromosomi sessuali X, Y valutando le patologie connesse a questi cromosomi, quali la sindrome di Turner o di Klinefelter.
Test clinici hanno dimostrato che il test del DNA fetale è in grado di valutare il rischio nel 99 % dei casi di sindrome di Down, nel 97% e 92% dei casi rispettivamente di sindrome di Edwards e sindrome di Patau.
In cosa consiste il test del DNA fetale?
Il test consiste in un unico prelievo di sangue e può essere eseguito già a partire dalla 10° settimana di gravidanza. Il Dottor Luigi Cetta suggerisce alle gestanti di sottoporsi al test dall’11° settimana abbinandolo all’ecografia del I trimestre (tra la 10+6 e la 14 settimana). Dopo 10-14 giorni dal prelievo generalmente si hanno già i risultati. Il test riduce al minimo la necessità di eseguire ulteriori esami data la maggior precisione e il basso tasso di falsi positivi rispetto ai test tradizionali.
Solo nel 2% delle gravidanze il campione acquisito non è risultato idoneo. Il test non è attendibile nelle gravidanze monocoriali, in presenza di 3 feti o oltre.
Dott. Luigi Cetta Ginecologo
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