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Il vaccino anti-Covid è raccomandato per tutte le persone a partire dai 12 anni in su, incluse le donne in gravidanza, che allattano o che stanno provando ad avere un bambino.

Ciò è affermato dal Centers for Disease Control and Prevention CDC statunitense che ha aggiornato le linee guida sulla base di evidenze scientifiche in materia, ribadite anche dall’OMS in un documento del 25 giugno e raccolte nell’ultima circolare del Ministero della Salute del 4 agosto.

È dunque necessario promuovere il vaccino in gravidanza: le donne in dolce attesa non sono esenti da rischi gravi relativi al contagio del Copvid-19. I ginecologi italiani sostengono a gran voce la necessità di accelerare la vaccinazione anti-Covid per le donne in gravidanza. L’appello, sottoscritto da SIGO – Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, AOGOI – Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani, AGUI – Associazione Ginecologi Universitari Italiani, SIMP – Società Italiana di Medicina Perinatale, AGITE – Associazione Ginecologi territoriali, ESPINC – Società Europea di Rianimazione Pediatrica e Neonatale, è rivolto in modo particolare alle donne in gravidanza con fattori di rischio potenziali, come obesità, diabete, età superiore ai 35 anni.

Non vi è alcun rischio per le donne in gravidanza o in allattamento relativo alla somministrazione dei vaccini a mRna (Pfizer e Moderna). Inoltre, il vaccino non influisce sulla fertilità della donna e non vi è alcuna ragione per rimandare una gravidanza.

Civid e gravidanza: quali sono i pericoli

L’infezione da Sars-Cov-2 può rivelarsi una malattia potenzialmente molto grave per le donne in gravidanza. Molteplici ricerche condotte durante la pandemia hanno dimostrato tale aumento della pericolosità; nello specifico un ampio studio pubblicato su JAMA Pediatrics 2021 ha rilevato un rischio di morte 20 volte superiore nelle donne in gravidanza che hanno contratto il virus rispetto a quelle non infette, oltre ad una maggior probabilità di rischio di terapia intensiva, parto anticipato e complicazioni della gestazione, come la preeclampsia.

Tale problema è tuttavia attenuato grazie all’esperienza acquisita in questi mesi che, unita ai dati preclinici, ha evidenziato con chiarezza come i vaccini a mRNA siano altamente sicuri ed efficaci per le donne in gravidanza e in allattamento. Nello specifico, uno studio pubblicato su JAMA, ha dimostrato una consistente risposta immunitaria nelle donne in gravidanza e in allattamento, che si traduce in un trasferimento degli anticorpi al neonato.

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